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Immagine del redattoreRoberto Pieralli

SNAMI ER a Donini: Attuale versione accordo CAU acerba e non ancora sottoscrivibile

Il Consiglio Regionale e alcune assemblee degli associati hanno analizzato il testo che si vorrebbe sottoscritto il prossimo 6 giugno - ancora troppe criticità che lo rendono acerbo per la sottoscrizione.


Sono ancora troppe le criticità presenti nel testo attualmente in discussione sul tavolo regionale per l'istituzione dei centri per l'assistenza urgente.


Dubbia la capacità di tali strutture, come pensate nell'attuale versione, di poter riassorbire i famosi "codici bianchi - verdi". Confusione nella casistica di competenza e soprattutto sulle prestazioni da erogare in maniera omogenea su tutto il territorio regionale.

Fumosa e imprecisa corrispondenza tra compiti e previsioni formative ipotizzate sulla base del primo elenco (poi rivisto) di condizioni cliniche da trattare. Incertezza nel testo rispetto chi deve erogare e organizzare la formazione, necessità di meglio specificare i compiti aggiuntivi connessi all'automento di retribuzione per evitare di mettere a rischio di contestazione e recupero da parte degli enti di controllo.


Tutti i punti critici rilevati da SNAMI nella nota allegata


Conclude SNAMI:


"Laddove questi CAU siano aggiunti agli altri servizi, posto che non sottraggano risorse agli stessi per maggiore attrattiva, e’ ragionevole aspettarsi qualche sorta di miglioramento, pur con i limiti delle prestazioni ivi erogabili, ma nelle zone ove dovessero essere riconversioni di PS/PPI, SNAMI non ritiene l’attuale impianto consenta un riassorbimento di un sufficiente quantitativo di casistica.

Concludendo, non si può omettere di rappresentare come l’intera trattativa sul tema, abbia messo in luce l’erronea convinzione, talvolta anche rappresentata in passato dalla parte pubblica, riguardo i cosiddetti “codici minori”, ritenuti una banalità, gestibili in qualsivoglia setting, su quale i “medici di famiglia” sono stati additati come i generatori del problema.

Era evidentemente una menzogna mediatica, dato che oggi emerge più che mai che per intercettare quelle “banalità” servivano organizzazioni, strumenti, attrezzature e dispositivi mai previsti per il setting delle cure primarie ed oggi ancora poco chiari in qualità e quantità e tipologia nella stessa intesa in oggetto."







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