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Immagine del redattoreRoberto Pieralli

PROGETTO DI RIORDINO EMERGENZA URGENZA AUSL BOLOGNA: PERSO CONTATTO CON LA REALTA'


Bologna 27 luglio 2023


COMUNICATO STAMPA


PROGETTO DI RIORDINO EMERGENZA URGENZA AUSL BOLOGNA
SCONCERTATI DA PROPOSTE AUSL BOLOGNA CHE PREVEDEREBBERO:
  • TAGLIO/RIDUZIONI ORARIE DI 5 AUTOMEDICHE SU 10

  • TAGLIO COMPLETO DI 3 AUTOMEDICHE: BAZZANO, BUDRIO, PIAN DEL VOGLIO

  • DIMEZZAMENTO DELL’OPERATIVITA’ PER LOIANO E BOLOGNA

  • DI NOTTE UNA SOLA AUTOMEDICA PER UN TERRITORIO STERMINATO

  • PREFIGURABILI GRAVISSIME DISEQUITA’ DI ACCESSO ALLE CURE IN EMERGENZA SUL TERRITORIO

  • PERSO CONTATTO CON LA REALTA’:

    • - I MEDICI DEVONO ESSERE POSTI IN GRADO POTER SOCCORRERE IN TEMPI RAPIDI ED I CITTADINI DI ESSERE SOCCORSI

    • - LA TEMPODIPENDENZA DELL’INTERVENTO RISULTA ESSENZIALE PER EVITARE DI TRASFORMARE IL MEDICO SOCCORRITORE IN MEDICO NECROSCOPO


Leggiamo con grande sconcerto della pianificazione che l’azienda Usl di Bologna si appresta a proporre alla conferenza territoriale sociale sanitaria della provincia di Bologna il prossimo 3 agosto


Un piano a dir poco imbarazzante, squilibrato tra la strutturazione dell’accesso all’urgenza minore e risposta alla vera emergenza in territorio.


Da quello che si legge nel piano si arriva a paradossi come la pianificata volontà di mantenere in orario notturno una sola auto medica 118 su un territorio sterminato da Bazzano a Ozzano dell’Emilia, quando per lo stesso territorio ci sarebbero oltre 16 medici di continuità assistenziale nella medesima fascia oraria


Nell’azienda Usl di Bologna non vi è carenza di medici 118 e non c’è alcuna necessità di sopprimere mezzi a causa della carenza di personale: solo nel mese di luglio sono arrivati 6 nuovi professionisti e se ne prevede l’ingresso di altrettanti altri nel mese di settembre.

Oramai si è perso il contatto con la realtà caratterizzata da una oggettiva evidente profonda ed incolmabile distanza tra la pianificazione apicale ed il personale ed i professionisti alla base.


Il piano addirittura arriva a descrivere uno scenario nel quale su Budrio si prevederebbe l’apertura del CAU (contestuale a chiusura del PS?) ma anche la soppressione dell’auto-medica che già oggi copre un territorio sterminato dovendo compensare la chiusura dell’ambulanza medicalizzata di Argenta di competenza AUSL Ferrara.


Vergato diventerebbe CAU anch’esso ma non si sa con quali medici!


Una sola automedica sul comune di Bologna sarebbe chiamata a coprire da Bazzano a Ozzano la notte, e per medesimo territorio circa 16 medici di guardia medica: una totale assenza di logica che si commenta da sé.


Ma chi di dovere – ad esempio Bordon e Roti - hanno letto quel che viene proposto?

Come sindacato non permetteremo di istituzionalizzare una rarefazione così disastrosa della medicalizzazione del 118 già oggi ai limiti, l’intervento medico deve poter avvenire in tempi consoni alla tempodipendenza della risposta clinica.


I medici del 118 sono medici dell’emergenza e non medici necroscopi, ed il cittadino deve poter contare su qualche chance di conservare il proprio status di paziente.





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